Ieri ho avuto una epifania importante. Tra varie cose, mi sono reso conto che è proprio un peccato la massificazione degli psicologi e il conseguente abbassamento del livello di professionalità di questa figura che mi ha spinto negli anni a volermene distaccare. Io ho un pregio/difetto, una etica netta e molto chiara. Se non funziona, non funziona. Non mi importa se ha un nome importante, fama o uno slogan rassicurante. E per questo se una cosa non mi convince, semplicemente non la faccio.
Così ho fatto anche per la psicologia dopo tutti gli studi e le esperienze lavorative che danno valore in questo campo.
Ma d’altronde, come si può competere con tonnellate di presuntuosi etichettatori di popolo forti dello scientismo dilagante e del potere esoterico dal sapore potteriano dell'”Ordine”? Formazione continua obbligatoria (ottimo) pilotata (male), obblighi inumani di lavoro gratuito, master e specializzazioni da barzelletta resi potenti da grandi titoli pagati profumatamente alle spalle. Io non faccio, né voglio fare parte di questo. E questo sarà sempre un mio limite per alcuni che cercano una figura tradizionale e un pregio per chi cerca qualcosa di nuovo.
Però per fortuna ci sono alcune splendide eccezioni a questa regola, dentro e fuori dagli schemi sopra descritti. E alcune le ho anche nei miei profili come amici perché ci sono persone che escono da questo sistema, ognuna a suo modo. Io sono un contestatore dentro, forse un po’ in balia di irrisolti conflitti adolescenziali tra ideali e realtà, per cui lo faccio in maniera netta, ma ci sono persone che con una posizione differente lottano comunque per mantenere la qualità di un lavoro splendido adatto a pochi, a cavallo tra scienza e arte.
C’è chi dice che tutti devono avere la patente automobilistica. Ma poi sei in strada e ti rendi conto che il “diritto” di averla dovrebbe essere di tutti, ma è evidente che si lucra su questo per darla a molte persone che non dovrebbero. Bisogna lottare per la parità dei diritti in ogni cosa. L’essere umano è uno solo. Ma poi bisogna ricordarsi anche che le persone esistono come singoli. E quando si tratta di fare cose che possono nuocere ad altri, è giusto che ci provi, ma poi dovresti riuscire a ottenere la tua patente solo se sei bravo.
E in nome di questo e di questi miei amici e colleghi io vi dico: non fidatevi delle nozioni di facebook o di internet. Se avete un momento di difficoltà non vergognatevi, andate da uno psicologo. Ma non uno qualsiasi o consigliato dagli amici. Considerate nel vostro investimento su voi stessi di conoscerne due, tre, o quattro e di fidarvi poi del vostro istinto. Non avete quasi sicuramente le competenze per comprendere se uno psicologo sia bravo o no, rassegnatevi e mettetevi il cuore in pace, ma il fatto di mettervi a scegliere è un esercizio già di per sé terapeutico. Se ci azzeccate potete confermare il vostro istinto, se no, lo affinerete e in futuro sarete più forti.
L’alternativa qual’è? Se risparmiate per quella vacanza, quella tecnologia, quel divertimento speciale, ma avete un problema che vi divora dentro, una relazione umana che non funziona, non lo godrete mai davvero. Ma se siete rimessi a nuovo, qualunque vacanza, qualunque tecnologia, qualunque divertimento, saranno speciali. E senza dover meditare o fare yoga. Perché, diciamocelo. Quante volte si sorride o si sostiene per amicizia qualche maestro di filosofie orientali che è nostro amico, ma poi dentro di noi sappiamo che ci sta un po’ prendendo in giro. E io lo dico dopo aver lavorato in questo ambito.
Quanti soldi spendiamo per seguire la corrente? Per sentirci insieme agli altri. Ma poi qualcuno disse una volta. Nasciamo e moriamo soli. Per cui forse potrebbe essere il momento di tornare a centrarsi un po’ sulla sostanza delle cose. Ed è quello che vorrei fare io oggi con me stesso.
Step #1: Io sono.
Mi chiamo Luca Povoleri. Dottore in Psicologia Clinica e Neuroscienze. Mi occupo principalmente di mediazione familiare, relazioni di coppia, sessuologia (il grade tabù svelato) e empowerment personale.
Non sono solo i miei titoli appesi alla parete che garantiscono per me, ma dopo quasi sette anni in questo campo (ebbene sì comincio ad avere un’età….) questo è ciò su cui ho lavorato di più, ho avuto più soddisfazioni e soprattutto che mi appassiona di più. Quando lavoro in questo mi sento realizzato.
Spesso ho parlato di me stesso attraverso il fatto che dietro ai titoli, l’unica cosa importante è che sono Luca. Solo Luca. Come tutti ho studiato e lavorato. Sono cresciuto e sono caduto. E la disperazione della Crisi mi ha colpito più volte di quanto il mio orgoglio voglia ammettere. Però dopo Luca cosa c’è?
Step #2: Noi Siamo…
E’ il momento di guardare negli occhi l’uomo e la donna di fianco a me e sorridergli. Guardarli, vedere dentro di loro le loro doti e riconoscerle. Comprendere che anche Luca, che sa fare quasi tutto, dal muratore, al dj, dall’analizzare le persone, a creare allenamenti personalizzati in palestra che funzionano, ha bisogno degli altri. Non di tutti, di alcuni, pochi forse, ma selezionati.
Sono un uomo che si costruisce da solo, ogni giorno. Non un “self made”, ma un “self making” man. Non sarò mai completo, la crescita è eterna. E senza di voi, senza i miei amici, senza dei colleghi buoni con cui condividere il cammino, e cattivi che mi insegnano dove non andare, non sono nessuno. Ci vuole un po’ di umiltà nella vita. Ben dosata, mi raccomando, ma ci vuole. L’umiltà di mettere da parte un po’ l’Io in favore del Noi.
Noi siamo il vero Ordine. Noi che siamo disposti a sacrificare parte della nostra sicurezza per fare le cose come crediamo sia giusto. Noi che diamo valore al nostro lavoro e che anche a costo di diventare invisibili lottiamo contro il qualunquismo dilagante. Noi uomini e donne da zero like a cui piacerebbe essere famosi come altri, mica siamo scemi, ma non ne facciamo uno stile di vita sacrificando la nostra professionalità. Non c’è differenza tra medico, pubblicista, carpentiere e psicologo. C’è chi sceglie di fare le cose per bene e chi sceglie di fare le cose con una bella immagine. E per farlo accentra in sé tutta l’attenzione.
Ma la realtà ci dice che quando una persona ha bisogno di aiuto, le belle immagini sembrano avere meno sostanza… non perchè il bello non sia anche buono, ma perchè ciò che funziona ha bisogno di pluralità. E chi si centra troppo su se stesso parte da una posizione svantaggiata perché intellettualmente disonesta.
Lo dico subito, c’è da leggere dietro le righe. Non importa cosa fai, ma se senti qualcosa che ti piace in quello che ho scritto, contattami e scrivimi la tua esperienza. Hai volontà di fare le cose per bene? Scrivimi. luca.povoleri@gmail.com
Perché farlo? Perché se sei in questa onda, non c’è bisogno che ti dia io la motivazione. Non ci saranno premi o visibilità. Tutto ciò che dà un senso tende a sembrare invisibile.
LP
Dr Luca Povoleri
Psicologo, Coach e HR Consulting
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