L’amore non vince sempre, forse, ma oggi sì!

Quando cadde il muro di Berlino, migliaia di persone si riversarono per le strade con picconi e martelli per partecipare alla rottura di una barriera che li divideva dai loro fratelli e dalle loro sorella.

La gente si abbracciava, si baciava, si stringeva la mano con sguardi di ritrovato amore per l’essere umano dietro all’etichetta impostagli dalla storia.

Ma non tutti erano su quelle strade. Molti erano rintanati nella propria casa, le finestre chiuse, le tende tirate, come un lutto per la perdita di quella barriera che li aveva protetti finora dal “nemico”. Da quel momento in avanti avrebbero condiviso lo stesso panettiere, lo stesso giornalaio, lo stesso parrucchiere e questo li faceva impazzire di rabbia perché avevano “perso”.

C’è sicuramente una ragione politica, economica e di potere dietro alla scelta degli USA di riconoscere il diritto costituzionale delle coppie lgbt al matrimonio, ma la realtà pratica è che, quale che sia, appoggia una forma di libertà personale non più solo “democratica”, ma finalmente “etica” che supera il concetto di “vinti” e “vincitori”.

In Bioetica si fa differenza tra trattare le persone “come uguali” o “da eguali”.

Trattare in modo apparentemente democratica le persone come se fossero tutte uguali, pensare che ognuno possa amare come tutti gli altri o possa fare o pensare le stesse cose degli altri,  è una forma antica e semplicistica di vedere le cose. Appiattisce la realtà in favore di un riduzionismo che alla fine dei giochi è dannoso per tutti, perché non è possibile valutare un solo aspetto e dire che siamo tutti uguali senza allo stesso tempo cancellare le caratteristiche personali che ci rendono speciali. Siamo tutti diversi. E la diversità è ciò che mantiene un sistema dinamico, e quindi più orientato all’evoluzione e alla sopravvivenza ad un ambiente in perenne cambiamento.

Ma trattandoci l’un l’altro “da eguali” riconosciamo che le nostre differenze esistono, ma che non definiscono il nostro valore in termini assoluti. Le nostre capacità, i nostri limiti, le nostre forze assumono infinite configurazioni che ci rendono inferiori ad alcuni e superiori agli altri in un determinato momento e in un determinato aspetto, mentre il secondo successivo tutto è già cambiato. Riconoscendo la nostra differenza riconosciamo l’uguaglianza dei nostri diversi destini, e abbandonando il piano individuale soddisfacendo il nostro desiderio di sentirci speciali, siamo pronti a vedere noi stessi da una prospettiva più ampia.  Infatti non siamo più soli, ma viviamo in un sistema più grande di cui facciamo parte e che cresce e si sviluppa con noi e grazie a noi!

L’amore, inteso come scambio etico tra persone consapevoli che mira all’unione delle persone, rispecchia proprio questo: ognuno di noi sarà diverso come gay, etero, transessuale, bisessuale, pansessuale, asessuale etc…ma la libertà di espressione della propria “forza di unione” sposterà l’attenzione dall’amore come fonte di sopravvivenza bio-psico-fisica, a quello che determina semplicemente un’adesione comune ai principi evolutivo di unione e diversificazione che garantisce sopravvivenza alla nostra specie.

Molti parlano di una vittoria, e sicuramente lo è stata. Ma la realtà è che in questa situazione non ci saranno vinti. Tutti vinciamo in un mondo dove si riconosce il diritto all’amore, perché anche chi lotta contro il matrimonio ugualitario è a sua volta vittima di una qualche forma di censura di qualcosa nella sua vita che non gli permette essere felice e questa vittoria a lungo termine gioverà anche per la sua battaglia di liberazione.

Siamo una sola specie. Non importa il colore, l’orientamento, la storia, la cultura. E non importa neanche tanto l’amore in sé e per sé. Importa capire che questa non è solo una vittoria per la comunità lgbt, ma una vittoria per tutti noi.

Complimenti agli States per aver creato questo cambiamento, adesso sta in ognuno di noi da soli e insieme trovare il modo per portare questa onda in tutto il mondo…

rainbow-world

Dr Luca Povoleri
Psicologo clinico, Chiropratico professionale e HR Consulting
Luca Povoleri Temporary Webpage
luca.povoleri@gmail.com
FB: Dr Luca Povoleri
+39 338 45 16 454
Lavorando a Milano, Madrid, Ibiza, Londra

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